martedì 23 agosto 2016

"Stranger Things": Quando l'Effetto Nostalgia è Vincente

Stephen King che incontra Spielberg che incontra "I Goonies": ad un primo sguardo, potrebbe essere riassunta così la nuova serie gioiellino di Netflix, che fa dell'effetto nostalgia per gli Anni '80 la sua arma vincente. 


Sapiente mix di fantascienza, horror e racconto di formazione adolescenziale, sin dai titoli di testa "Stranger Things" non nasconde l'esplicito binomio citazione/omaggio al decennio edonistico per eccellenza, che ha probabilmente sfornato il miglior prototipo di cinema action/fantasy e che già "Super 8" di J.J. Abrams aveva ampiamente "saccheggiato" (e difatti molte delle ambientazioni e dei personaggi sembrano provenire dalla pellicola del 2011 - non fosse altro per il cameratismo dei quattro giovani protagonisti, che a sua volta rimanda a "Stand By Me").
Gli ingredienti ci sono tutti: la classica sonnolenta provincia americana; un gruppo di preadolescenti super nerd e sbeffeggiati a scuola, che traggono forza dalla reciproca amicizia, dai fumetti e dai giochi di ruolo; la sorella maggiore di uno di loro, con le prime pulsioni sessuali; un capo della polizia perseguitato da demoni personali; una mamma single con figli a carico ("E.T." ci sei?) e, soprattutto, un mistero che coinvolge (presumibilmente) enti governativi, esperimenti, alieni e al centro una strana ragazzina con poteri telecinetici.


Completano il quadro una regia impeccabile e personaggi abilmente caratterizzati e "familiari", che trascinano immediatamente lo spettatore in un'atmosfera nostalgica (anche la colonna sonora la fa da padrona, dai Clash ai Toto, ecc.), con rimandi più o meno nascosti (notare la locandina de "Lo Squalo" in camera di Will) e una suspence vecchio stile. 
Non è un caso se la serie è stata lodata dalla critica, divenendo un fenomeno virale ancor prima della messa online, e verrà sicuramente rinnovata per una seconda stagione, dato l'incredibile successo di pubblico dovuto in larga parte al passaparola.
Infine, ma non per importanza, vogliamo parlare del tanto atteso ritorno di Winona Ryder a un prodotto mainstream? "L'appestata" più famosa di Hollywood ci era molto mancata, ed è un piacere rivederla in un ruolo di rilievo. Doveva pensarci Netflix ovviamente, ma questa è un'altra storia.