lunedì 21 novembre 2016

Animali al Cinema: Fantastici o Notturni?

"Animali Fantastici e Dove Trovarli", nuova creatura partorita dalla miniera d'oro targata J.K. Rowling che riporta il pubblico nell'universo potteriano, e "Animali Notturni", seconda opera da regista di Tom Ford, Gran Premio della Giuria all'ultimo Festival di Venezia.


Due pellicole diversissime per genere, temi ed estetica, entrambe attualmente al cinema in questo autunno finora piuttosto povero di grandi sorprese.
La prima, che renderà felici gli "orfani di Hogwarts", si presenta con un'ottima confezione che spiana la strada agli altri 4 già annunciati sequel. 
Che si sia fan o meno del maghetto occhialuto, il mix di azione e fantasy è godibile, merito di un regista, David Yates (suoi i capitoli 5, 6 e 7 dei film di Harry Potter), ormai a suo agio nel trasporre in immagini le parole della Rowling (qui anche sceneggiatrice), che ci immerge immediatamente nelle atmosfere della New York anni '20, perfettamente ricostruita, epoca di proibizionismo e "caccia alle streghe", disseminata da creature, appunto, fantastiche, e tensioni tra maghi e "babbani" (qui divenuti "no-mag") pronte a esplodere soprattutto dopo che l'oscuro Gellert Grindelwald semina panico e distruzione.
Sfortunatamente i punti deboli del film sono i due protagonisti principali, Eddie Redmayne e Katherine Waterston, rispettivamente Newt Scamander e Tina Goldstein: il primo, magizoologo dall'andatura sbilenca, risulta monocorde e non particolarmente carismatico, pur essendo il centro nevralgico della storia. Poco o niente viene rivelato di lui, probabilmente anche in vista degli episodi successivi, e la chimica con la sua co-protagonista latita. Stesso discorso, o peggio, per la Waterston, incapace di incisività e di rendere affascinante il suo personaggio, sulla carta combattivo e combattuto, che in definitiva risulta scialbo e quasi fastidioso. 
Fortuna per i comprimari, in particolare il no-mag pasticciere Jacob e la sorella di Tina, Queenie, a cui toccano i momenti più divertenti del film. Convincenti anche Colin Farrell, nei panni dell'ambiguo Percival Graves, ed Ezra Miller, abbonato ai ruoli borderline, che interpreta l'inquietante Credance. Eccessivamente diluito in alcune scene, a discapito del ritmo, ma in definitiva promosso e il biglietto per il capitolo successivo nel 2018 è già prenotato.
"Animali Notturni" di Tom Ford, che torna dietro alla macchina da presa dopo una pausa di 7 anni ("A Single Man" era del 2009) è invece un potente thriller a tinte fosche, un noir di ispirazione quasi lynchiana, a partire dalla sequenza d'apertura, ipnotica e grottesca, che poi si capirà essere l'installazione artistica curata dalla protagonista Susan, interpretata da un'ottima Amy Adams
Ford predilige per i suoi interpreti dei profondi primi piani, scruta ogni dettaglio, ruga o espressione con una mano più sicura e convincente rispetto all'opera d'esordio. La sua cifra stilistica è sempre forte (la provenienza dal mondo dell'alta moda si avverte), ma qui viene destrutturata e messa al servizio di una narrazione a più livelli, il cui fulcro è però la vendetta fredda e spietata di uno scrittore per l'ex moglie. Disturbante e invasiva la parte relativa al Texas, che assume un registro più grezzo quasi da pellicola western, lucida e fredda quella riguardante le vicende di New York: in entrambi i piani narrativi si ha la sensazione di un'urgenza di riscatto dei protagonisti, di stravolgimento della propria esistenza, in modi chiaramente divergenti, ma ugualmente brutali.
Meritatissimo il premio al Festival di Venezia, che ha riconosciuto il valore dell'opera di Ford (anche sceneggiatore e produttore) oltre l'elemento voyeuristico fine a se stesso, per essere un esame spietato della società umana. 
Jake Gyllenhall conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere uno tra i migliori attori della sua generazione, e mi chiedo quanto ancora dovrà aspettare per essere riconosciuto dall'Academy, mentre Michael Shannon è nuovamente splendido caratterista, capace di infondere ai suoi personaggi a prima vista monodimensionali una linfa vitale che strappa l'applauso. Eccezionali la fotografia di Seamus McGarvey che dà luce ai due mondi contrapposti restituendo un forte impatto visivo, e le musiche "inquietanti" e accattivanti di Abel Korzeniowski.