giovedì 14 luglio 2016

Nominations Emmy Awards 2016: Game of Thrones Guarda Tutti Dall'Alto

Annunciate oggi alle 08.30 (ora di Los Angeles), le nominations della 68esima edizione dei prestigiosi Emmy Awards, come da pronostico, vengono sbancate dalla sesta strabiliante stagione di "Game of Thrones" con ben 23 candidature.


Addirittura 5 gli attori menzionati: i "veterani" Peter Dinklage (sesta nomination e già due premi in saccoccia, nel 2011 e nel 2015), Emilia Clarke e Lena Headey (terza nomination per entrambe) accolgono le "new entry" Kit Harington e Maisie Williams (la più inaspettata tra la rosa di candidati), ovviamente tutti nelle categorie di supporto. C'è persino Max Von Sydow a.k.a. il Corvo a Tre Occhi, nominato come Miglior Guest Star. Un plebiscito che è la conferma di come la serie HBO, al suo sesto anno di vita, sia uno dei pochi show in circolazione a migliorare di stagione in stagione, in evidente controtendenza rispetto al trend televisivo: anziché perdere fette di pubblico, attrae un numero sempre maggiore di telespettatori e continua a macinare record di share. E di premi.
Dietro alle vicende di Westeros, il secondo show più incensato dagli addetti ai lavori quest'anno è "The People vs O.J. Simpson: American Crime Story", la miniserie di Ryan Murphy sui retroscena del processo del secolo, premiata con 22 candidature. Anche qui poche sorprese (tranne forse le nomine di David Schwimmer e soprattutto di John Travolta), e l'eccellente conferma tra le protagoniste della stupefacente Sarah Paulson (candidata anche come Non Protagonista per lo sbertucciato "American Horror Story: Hotel", quest'anno evidentemente snobbato), che se non porterà a casa un premio guiderò personalmente una petizione online.
Per il resto, a grandi conferme come "House of Cards" (a quota 13 nomination), "Veep" (17), "Downton Abbey", "Transparent" (entrambe a 10) e "Homeland" (4 candidature "pesanti" per la quinta stagione) si allineano nuovi show che daranno filo da torcere alle vecchie guardie, uno fra tutti "Mr Robot", la cui strabiliante prima stagione guadagna 6 nominations (ma se ne meritava sicuramente di più) tra le quali Miglior Serie Drama e Miglior Attore Protagonista per il mitico Rami Malek.


Nell'ambito attoriale, quest'ultimo dovrebbe aver vita facile nella sestina Best Drama Actor, a meno che l'Academy non voglia rendere - finalmente - giustizia a quel mostro sacro di Kevin Spacey alias Frank Underwood, mai premiato con un Emmy (sic!) per la sua magistrale interpretazione del malefico Presidente USA.
Discorso simile tra le Best Drama Actress: gruppo sostanzialmente fotocopia dello scorso anno, con la sola new entry Keri Russell per "The Americans" (riconosciuta dopo ben 4 stagioni) che potrebbe ipoteticamente dar fastidio alle già premiate Claire Danes e Viola Davis (nel 2015 prima afroamericana a vincere in questa categoria) oppure alla favorita Taraj P. Henson, che con la sua straripante Cookie Lyon ha già conquistato un Golden Globe lo scorso gennaio. Personalmente sarei felice della vittoria di Robin Wright, quarta nomination consecutiva e mai come quest'anno vera forza motrice di "House of Cards" nei panni della altrettanto subdola First Lady Claire Underwood.
Per l'ambito Comedy, se la giocano "Veep" contro "Transparent" (ma attenzione a "Silicon Valley" con 11 nominations), mentre vedremo se il regno di Julia Louis-Dreyfus (4 vittorie consecutive dal 2012 al 2015) verrà interrotto da Amy Schumer o Ellie Kemper, le più accreditate per toglierle lo scettro di Regina della Commedia. Per i Best Comedy Actor, probabilmente Jeffrey Tambor confermerà la vittoria della scorsa edizione per il personaggio transessuale di Maura Pfefferman in "Transparent", che vede nominate tra le attrici di supporto anche Gaby Hoffmann e Judith Light. Occhio però agli agguerriti "neofiti" Aziz Ansari per "Master of None" e Thomas Middleditch di "Silicon Valley".
L'unica nomination attoriale di "Downton Abbey" (concluso lo scorso anno con la sesta stagione) se la aggiudica la leggenda vivente Maggie Smith che, tra le Best Supporting Actress in a Drama, oltre alle tre già citate attrici di "Game of Thrones", vede come principale concorrenza gli ingressi di Maura Tierney per "The Affair" e Constance Zimmer per "UnReal". Snobbata la vincitrice in carica, Uzo Aduba, che non viene riconfermata per la sua performance nella terza stagione di "Orange is the new black", stranamente (ma forse nemmeno tanto) dimenticata nelle categorie principali.
E se dobbiamo parlare di esclusioni eclatanti, non può non saltare all'occhio la quasi totale assenza (tranne che per la categoria "Main Title Music", i titoli di testa!) di quel gioiellino di "Sense8", probabilmente troppo di nicchia e di lungo respiro per i canoni dei giurati. Discorso simile per "The Leftovers", la cui seconda stagione è stata di gran lunga migliore della prima e avrebbe sicuramente meritato qualche menzione, soprattutto nelle categorie attoriali (Carrie Coon, dove sei?).
Viene ridimensionato, invece, l'eccessivo elogio tributato a "Mozart in the Jungle" ai recenti Golden Globe Awards, dove vinse ben due premi (Miglior Serie Commedia/Musicale e Miglior Attore per Gael Garcìa Bernal) e qui totalmente ignorato. Non si discute l'ottima fattura della godibile serie, ma da qui a essere la miglior Comedy in circolazione ce ne corre.
Appuntamento quindi al 18 Settembre, quando verranno svelati i vincitori e... se "Game of Thrones" non dovesse trionfare in almeno metà delle sue categorie, inviate pure i White Walkers ad assediare il Microsoft Theater di Los Angeles. Con Hodor che tiene bloccate le porte!


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