venerdì 16 settembre 2016

Il Ritorno Vincente di "American Horror Story 6"

Dopo mesi di speculazioni e finti teaser trailers, ieri sera con la messa in onda del primo episodio "Chapter 1" è stato finalmente svelato il tanto atteso "tema" della nuova stagione di American Horror Story: "My Roanoke Nightmare".


In realtà ancora parecchia ambiguità avvolge la nuova storyline, ma sappiamo con certezza che si ispira alla misteriosa scomparsa della colonia americana di Roanoke, avvenuta nel 1590.
Girata sottoforma di ricostruzione documentaristica stile "real tv" (trovata che il sottoscritto ritiene azzeccatissima), fin da subito capiamo il cambio di rotta della nuova serie di Ryan Murphy che, dopo il mezzo passo falso di "Hotel" e il successo dell'ottimo "The People Vs O.J. Simpson", ha probabilmente voluto tornare alle origini del termine 'horror', sbarazzandosi delle pesanti sovrastrutture estetiche/barocche che avevano inficiato i suoi lavori precedenti (soprattutto, ma non solo, la quinta stagione con il suo Hotel Cortez, appunto).
Eliminata persino la sigla d'apertura, la regia si presenta più lucida, scarna, lasciando ampio respiro alla recitazione degli attori (la sempre ottima Sarah Paulson affiancata da un ritrovato Cuba Gooding Jr., in primis) e alla pura e semplice suspence, costruita intorno ad una casa isolata, forse infestata (atmosfere che non possono non ricordare la prima stagione "Murder House"), e alla foresta adiacente che cela oscure presenze. 



Scelte vincenti su tutta la linea: non svelare il titolo ha ovviamente aumentato la curiosità del pubblico, mentre optare per un tono meno autoreferenziale e più incisivo sulla trama e sulle paure primordiali ha ripagato in termini di qualità. Non saranno scenari d'avanguardia, ma ci troviamo esattamente dove vorremmo ed è ciò che ci aspettiamo da uno show che si autoproclama "horror".
Il primo episodio funziona, coinvolge fin da subito e lascia impazienti di passare a quello successivo. Personalmente, non mi succedeva dai tempi di "Asylum".

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