mercoledì 25 maggio 2016

Mr. Robot: Arriva la 2° Stagione

Recuperata la prima stagione appena in tempo, ecco arrivare il trailer della Season Two di "Mr. Robot" (qui per vederlo), sicuramente una delle migliori serie debuttanti del 2015.


Grazie al suo mix di attualità, tecnologia e instabilità dello splendido protagonista Elliot Alderson (un bravissimo Rami Malek dallo sguardo ipnotico, impossibile non amarlo), i primi 10 episodi dello show hanno subito incantato spettatori e critici (2 Golden Globes e 2 Critic's Choice Awards vinti finora): avanguardia tecnica e temi spinosi, scrittura e regia di primo livello (il creatore Sam Esmail firma anche script e direzione di alcuni episodi), scelte non conformiste a livello di personaggi e narrazione (la filosofia anarchica che contraddistingue gli hacker protagonisti poteva facilmente venire banalizzata o, peggio, "canonizzata"), colpi di scena a non finire. 
Tutto questo ci rende estremamente impazienti in vista del 13 luglio prossimo, quando appunto debutterà la nuova stagione che, a giudicare dai primi fotogrammi, ci mostra Elliot in una situazione psicologica ancor più precaria, mentre l'attacco sferrato dalla "fsociety" ha devastanti conseguenze a livello globale, tanto da spingere persino il Presidente Obama a far chiarezza sugli avvenimenti. Tutto può accadere.
"Control is an Illusion".

lunedì 23 maggio 2016

La Bella e la Bestia live-action: Primo Teaser Trailer

Premessa: il cartoon "La Bella e la Bestia" del 1991 è il mio classico Disney preferito. Un pilastro dell'animazione, corredato da una colonna sonora indimenticabile e da personaggi cult.
Il continuo trend della Casa di Topolino nel voler trasporre in versione live-action apparentemente tutti i suoi film animati ("Il libro della giungla" è solo l'ultimo della lunga, e redditizia, lista) mi ha sempre fatto storcere il naso, anche se in alcuni casi, vedi "Cinderella", i risultati sono stati discreti.
Adesso è il turno del passo da gigante: mettere le mani sul classico per eccellenza, uno tra i più amati dai fan, che inevitabilmente si sono divisi.


Gli scettici come me hanno guardato quindi oggi al primo teaser trailer con un misto di timore e (ovvia) curiosità, conditi a tanta speranza. Il sottofondo musicale e la frase "Be Our Guest" non possono che farci emozionare e, a parte la discutibile scelta di Emma Watson nella parte di Belle, il cast è di primo livello: Ewan McGregor nei panni di Lumière, Emma Thompson in quelli di Mrs. Bric, Ian McKellen sarà Tockins e Kevin Kline interpreterà Maurice, solo per citarne alcuni.
Appuntamento dunque al 17 Marzo 2017, data dell'uscita in sala, e vedremo se saranno gioie o dolori.


venerdì 20 maggio 2016

Grey's Anatomy: Sara Ramirez Lascia Lo Show

Un altro pilastro di "Grey's Anatomy" dice addio alla serie: Sara Ramirez, l'attrice che interpreta(va) la Dott.ssa Calliope Torres fin dalla seconda stagione del medical drama più famoso e (quasi) più longevo della televisione, ha messo fine al suo percorso e non tornerà l'anno prossimo per la tredicesima stagione.


Di fatto, è l'undicesimo "series regular" a uscire di scena, e il terzo di fila dopo che Sandra Oh (Cristina Yang) e Patrick Dempsey (Derek Shepherd) avevano lasciato la serie rispettivamente alla fine della decima e undicesima stagione.
La strage continua insomma, con solo quattro protagonisti del cast originario del 2005 a rimanere all'interno del maledetto "Grey-Sloan Memorial Hospital": oltre alla protagonista Ellen Pompeo alias Meredith "mainagioia" Grey, resistono Justin Chambers (Alex Karev), Chandra Wilson (Miranda Bailey) e James Pickens, Jr. (Richard Webber).
Coglie relativamente di sorpresa questo abbandono, le cui voci circolavano in rete già dalla fine di Aprile; nonostante ogni anno siano incerte le sorti dei contratti degli attori, per non parlare del sadismo di Shonda Rhimes nel far morire qualsiasi personaggio in maniera random, Callie era un caposaldo dello show e negli anni era entrata nel cuore di molti, sottoscritto compreso. Ma mai abbassare la guardia! 
Ciò che lascia perplessi e con l'amaro in bocca è stato il modo con il quale si è scelto di congedarla dal pubblico: nel finale di stagione "Family Affair", andato in onda ieri sera in USA, l'attrice compare solamente negli ultimi 5 minuti dell'episodio, quando Arizona le concede l'affidamento congiunto della figlia Sofia permettendole quindi di raggiungere l'amata Penny a New York. Abbraccio, lacrimuccia e stop.
Possiamo dirlo: troppo poco per un personaggio del genere. Annunciato o meno, l'addio doveva e poteva essere fatto in maniera differente, che potesse risarcire i fan e mettere la degna parola fine al percorso di un elemento del cast così importante. Per fare un paragone, non ho trovato molte differenze dall'addio all'inutile specializzanda Leah Murphy, di cui nessuno si rammaricò.
Ricordiamola così, con uno dei momenti più famosi della sua storia a "Grey's Anatomy": l'episodio n. 18 della settima stagione, "Song beneath the Song", che divise molti per la sua natura "musical", ma che rese giustizia al talento di Sara Ramirez (attrice di Broadway già vincitrice di un Tony Award) con una grande prova attoriale e canora, in una delle scene più drammatiche e intense della serie.
Goodbye Callie! E speriamo sia solo un Arrivederci.



giovedì 19 maggio 2016

I 10 Momenti Migliori: Will & Grace

Esattamente 10 anni fa, il 18 maggio 2006 andava in onda sulla NBC il 194° e ultimo episodio di "Will & Grace", che dopo 8 stagioni dava definitivamente addio ai telespettatori e alle stravaganti avventure dei suoi quattro protagonisti.



La serie iniziò nel 1998 e divenne subito un clamoroso successo di pubblico e critica (tutti e quattro gli interpreti, Eric McCormack, Debra Messing, Megan Mullally e Sean Hayes vinsero il prestigioso Emmy Award nelle rispettive categorie), portando una piccola grande rivoluzione nell'universo delle sit-com: due personaggi (di cui uno protagonista) dichiaratamente gay, in prima serata. E per coloro ormai abituati ai baci omosex nei balletti di "Amici" di Maria, ricordiamo che erano gli anni '90, in America l'amministrazione Clinton aveva approvato l'infamante decreto "Don't Ask Don't Tell" e gli unici personaggi omosessuali famosi fino a quel momento al cinema erano i malati di AIDS in "Philadelphia" o le drag queen di "Priscilla, la Regina del Deserto".
"Will & Grace", con un sapiente mix di romanticismo e amicizia (il vero fil rouge della serie), umorismo slapstick e battute fulminanti, portò una ventata di freschezza in tv sdoganando la tematica omosessuale senza farne una causa militante o uno stendardo, ma sempre strappando un sorriso e con una buona dose di autoironia, essenziale per la riuscita dello show. 
Altra arma vincente fu il cast perfetto, che oltre ai già citati Favolosi Quattro schierava la leggendaria cameriera salvadoregna Rosario (alias Shelley Morrison) e, negli anni, una schiera di succosissime guest star, tra cui Debbie Reynolds (nei panni della mamma di Grace), Jennifer Lopez, Michael Douglas, Madonna, John Cleese e Sydney Pollack, solo per citarne alcuni.
Impossibile fare una lista dei migliori momenti della serie, che ha segnato la mia adolescenza in maniera indelebile, ma cercherò di fare un degno "decalogo" delle scene a parer mio più divertenti e importanti:

La Pazza Gioia

Dopo la parentesi brianzola del pluripremiato "Il Capitale Umano" (7 David di Donatello tra cui Miglior Film), Paolo Virzì torna a girare nella natia Toscana tratteggiando con l'inconfondibile tocco scanzonato e sensibile il ritratto di due donne, Beatrice e Donatella, lontane anni luce l'una dall'altra per provenienza sociale e storia clinica, rinchiuse in una comunità per malati psichiatrici e del loro "diritto all'euforia", alla felicità.


La fuga delle due pazienti (una strabordante Valeria Bruni Tedeschi e una sofferta Micaela Ramazzotti), novelle Thelma & Louise sotto antidepressivi, innesca una sequela di avvenimenti e situazioni al contempo esilaranti e amare, da sempre cifra stilistica del regista-sceneggiatore (qui la firma è assieme a Francesca Archibugi), che ci accompagnano in punta di piedi all'interno delle loro psicosi, dei loro caratteri amplificati, cercando di dare un senso (senza facili ricatti morali) alle loro azioni, per quanto esecrabili esse siano. 
Qui sta la scelta vincente della pellicola: farci conoscere Beatrice e Donatella in primis come donne, con le loro idiosincrasie, le loro turbe mentali, ovviamente, ma scevre dalle loro sentenze e pene giudiziarie, semplicemente per quello che sono, non per ciò che hanno fatto.
Impariamo così ad amarle senza riserve, evitando nella seconda metà del film di puntare il solito odioso dito.
Virzì ci riesce ancora una volta, con la sua leggerezza poetica, il suo amore per i personaggi femminili "ai margini", per la voglia di vivere (e di Cinema) che pervade ogni suo opera, questa senza esclusione.

lunedì 16 maggio 2016

Twin Peaks: Perché Recuperare una Serie TV Cult

Ci sono momenti nella vita di un "TV Series Addicted" in cui scatta automatico e imprescindibile l'obbligo di riscoprire i Grandi Classici dei cosiddetti telefilm (quando ancora appunto li chiamavamo così) che hanno posto le basi per le odierne serie TV che tutti noi idolatriamo.
Grazie al suo inevitabile "dover stare al passo con Netflix", Sky Atlantic ripropone dalla scorsa settimana tutti e 30 gli episodi della creatura seriale ideata, scritta e diretta (per la maggior parte) da David Lynch, approdata nel 1990 sul piccolo schermo e divenuta fin da subito un vero e proprio fenomeno di costume, con quel tormentone "Chi ha ucciso Laura Palmer?" che toglieva il sonno agli ignari telespettatori (ai livelli sociologici di "Chi ha sparato a JR?" negli anni '80, per dire) e, soprattutto, che sdoganò il thriller psicologico in prime time rivoluzionando di fatto il linguaggio televisivo negli anni a venire.


La sonnolenta provincia americana, come nei migliori romanzi di Stephen King, viene destabilizzata da un evento traumatico (una ragazza 17enne, Laura Palmer, trovata senza vita avvolta in un sacco di plastica, completamente nuda, il cui volto che campeggia sulla locandina è rimasto impresso per sempre nell'immaginario collettivo), perfetto pretesto per raccontarne gli scandali, le morbose perversioni e i segreti celati dietro alle facciate imbiancate. Senza "Twin Peaks" non avremmo mai avuto "Desperate Housewives", la sua versione più edulcorata e rassicurante.
Zeppo di scene cult, personaggi intriganti, humour nero, un cast di tutto rispetto e quella colonna sonora ipnotica firmata da Angelo Badalamenti che difficilmente si dimentica, "Twin Peaks" è, come si suol dire, invecchiata benissimo e va necessariamente riscoperta, non solo per chi ama il genere thriller poliziesco (a una "lettura" superficiale perlomeno) ma per chi ama il Genere TV. Punto.
A distanza di 26 anni dalla prima messa in onda non ha perso un briciolo del suo fascino, mantenendo l'atmosfera grottesca, disturbante e provocatoria che lo contraddistinse all'epoca. Aspettando il sequel annunciato per il 2017.