mercoledì 1 giugno 2016

Marilyn Monroe: 5 Ruoli Indimenticabili di una Diva Triste

Il 1° giugno del 1926 nasceva a Los Angeles Norma Jean Mortenson, figlia di una montatrice degli studios RKO con disturbi mentali. Dall'infanzia travagliata, agli eccessi di stupefacenti, ai ricoveri in ospedale fino alla misteriosa morte intorno alla quale pare gravitassero persino i servizi segreti e la mafia, si è scritto di tutto e anche di più sul mito di Marilyn Monroe, vera incarnazione della diva di Hollywood a tutti gli effetti.
Spesso ci dimentichiamo che, tolte tutte le sovrastrutture mediatiche, andando oltre al personaggio eccentrico che cantava "Happy Birthday" in evidente stato di ubriachezza al Presidente JFK e alle famigerate "5 gocce di Chanel", Marilyn era un'attrice di tutto rispetto.




Naturalmente non tutti i suoi film possono essere annoverati tra i migliori della storia, e il cliché dell'oca bionda stupida l'avrebbe perseguitata in eterno imprigionandola erroneamente nell'immaginario collettivo come bomba sexy senza cervello. Riguardando oggi le sue pellicole, ci rendiamo conto di quanta tristezza si celasse dietro ai suoi occhi splendenti e ai suoi sorrisi forzati.
A 90 anni dalla nascita, vorrei ricordare i 5 ruoli che preferisco in altrettanti film che l'hanno resa celebre e, soprattutto, fatta risplendere nell'olimpo delle star come interprete di prima grandezza.


5) "Niagara" (1953): agli albori della fama, quando ancora non faceva svolazzare la gonna sopra ad una griglia di aerazione, Marilyn interpretò il suo primo e unico personaggio malvagio (una femme fatale che ordisce un piano per uccidere il marito) in questo thriller non propriamente indimenticabile, che ci fece tuttavia conoscere il lato oscuro della diva, lontano dai vezzi e dalle sciocche stravaganze dei suoi ruoli successivi.


4) "Gli Uomini Preferiscono le Bionde" (1953): cantando "Diamonds are a girl's best friend" fasciata nel celebre abito rosa, la Monroe diventa un'icona di stile e sensualità, mostrando anche le sue doti canore e di performer a tutto tondo. Centinaia le imitazioni (vedi Madonna in "Material Girl") mai eguagliate.


3) "Come sposare un milionario" (1953): tripletta fortunatissima quella dell'anno 1953 per la ventisettenne attrice ormai non più emergente, coronata da questa godibile commedia di costume che annoverava nel cast anche Lauren Bacall. Qui Marilyn dà sfoggio delle sue qualità comiche grazie a uno spassosissimo personaggio che nasconde la propria miopia per paura di risultare meno affascinante.


2) "A Qualcuno Piace Caldo" (1959): probabilmente il suo ruolo più famoso e anche uno tra i più apprezzati dalla critica (vinse un Golden Globe come Miglior Attrice, l'unico premio importante della sua carriera), il celebre film di Billy Wilder, monumento della commedia degli equivoci, ci regalò Marilyn nei panni della squinternata Sugar "Kane" Kowalczyk che fa perdere la testa ai personaggi interpretati dal formidabile duo Jack Lemmon-Tony Curtis. Gag a profusione, battute indimenticabili e la performance di "I Wanna Be Loved By You". Serve aggiungere altro?


1) "Gli Spostati" (1961): l'ultimo ruolo ufficiale della sua carriera (il successivo in "Something's Got to Give" non fu mai completato e la morte arriverà l'anno dopo l'uscita del film, nel 1962) fu anche quello più sofferto. Varie tribolazioni sul set, con i suoi ritardi cronici e i fastidi col compagno di riprese Clark Gable, non inficiarono il risultato finale: Marilyn ci restituisce un personaggio profondamente dolente, disilluso e sull'orlo della nevrosi in questo western crepuscolare di John Huston. 
Lontano dagli altri ruoli a cui aveva abituato il grande pubblico, l'epitaffio cinematografico di Marilyn Monroe fu speculare al suo destino personale: una donna alla disperata ricerca dell'amore e della felicità nei luoghi e nelle persone più crudeli e sbagliate, la cui sensibilità e forza d'animo sono costantemente messe alla prova.



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