venerdì 8 settembre 2017

Emmy Awards 2017: Pronostici

Domenica 17 Settembre verranno svelati i vincitori della 69esima edizione degli Emmy Awards, che sarà ricordata probabilmente più per il grande assente "Game of Thrones" (ineleggibile quest'anno in quanto la settima stagione è andata in onda a luglio a votazioni ormai concluse) che per gli eccellenti candidati.
Mai come quest'anno infatti la schiera di serie e miniserie è stata tanto nutrita, varia e di grande qualità, alla quale è corrisposta un'altrettanto entusiastica reazione da parte del pubblico.
"Stranger Things", "This is Us" e "Big Little Lies" in particolar modo hanno polarizzato una grande fetta di telespettatori e creato veri e propri aficionados. Sarà interessante vedere come si comporteranno i membri dell'Academy: seguiranno i gusti della massa oppure cercheranno di concentrare i loro voti su scelte più drastiche e autoriali? 


Sulla carta la risposta sembra già vertere per la seconda ipotesi: l'opera visionaria e fantascientifica "Westworld" (non esattamente un prodotto adatto a una fruizione su larga scala) parte in netto vantaggio con ben 22 nominations. Ma non sempre un cavallo vincente si misura dal peso delle sue candidature ("La La Land" agli Oscar, avete presente?!), quindi di seguito vediamo nel dettaglio quali sono gli show e gli attori che hanno più chance di vittoria, tra gusti personali e pronostici degli esperti.

giovedì 7 settembre 2017

Dunkirk

Partiamo da un assioma: Christopher Nolan è una garanzia.
Affermazione che farà storcere il naso a tanti, forse, ma sfido a trovare attualmente in circolazione un regista capace di catalizzare l'attenzione di pubblico e critica e, al contempo, di coniugare tecnica registica, intrattenimento e riflessione in ogni sua opera a livelli altrettanto eccellenti.


Perché "Dunkirk", sua ultima fatica a 3 anni di distanza dall'incompreso (e troppo ambizioso?) "Interstellar", è la summa perfetta del suo talento visionario, nonostante la narrazione si discosti palesemente dalle sue opere precedenti. Cimentandosi per la prima volta con un evento storico avvenuto per di più durante la II Guerra Mondiale, Nolan non si adagia "sugli allori" di un genere apparentemente comodo e abusato, ma riesce a reinventarlo e a renderlo affine alla sua cifra stilistica più riconoscibile: la distorsione del tempo.
Fin da "Memento" il regista britannico ci ha abituati alla non linearità delle sue storie a scatole cinesi, nelle quali il tempo è un elemento mai statico che egli riesce a plasmare sapientemente sorprendendo continuamente lo spettatore.