lunedì 9 gennaio 2017

Golden Globe 2017: I Momenti "Migliori" e "Peggiori"


Oltre alle numerose trasparenze e all'elevata percentuale di "pelle" mostrata sul Red Carpet dalla maggioranza delle star presenti (da Jessica Biel a Mandy Moore, da Drew Barrymore a Sofia Vergara), la 74esima edizione dei premi della Hollywood Foreign Press Association sarà ricordata dai posteri sicuramente per due motivi: il record di 7 globi d'oro vinti da "La La Land" (più di qualsiasi altra pellicola, superando quota 6 di "Qualcuno volò sul nido del cuculo" nel 1975 e di "Fuga di Mezzanotte" nel 1978), e il discorso di ringraziamento di Meryl Streep (premiata con il Cecil B. DeMille Award alla straordinaria carriera) sempre in prima linea sui temi del sociale, che senza nominarlo apertamente ha duramente criticato Donald Trump e la sua pericolosa attitudine a diffondere discriminazione, xenofobia e violenza.


Va detto che in pochi si sono risparmiati battute e malcelate frecciatine al neo-presidente eletto (Jimmy Fallon nel suo monologo di apertura l'ha persino paragonato al terribile Re Joffrey del Trono di Spade), responsabile di alimentare odio, razzismo e separazione tra differenti gruppi etnici (e non solo), quando proprio ieri sera al Beverly Hilton si è potuto testimoniare quanto Hollywood (finalmente?) abbia accolto il delicato tema della "diversity" e, dopo la polemica dello scorso anno con il controverso  #oscarsowhite, si siano visti molti candidati e vincitori di colore, sia in ambito televisivo che cinematografico (vedi tra gli altri la serie tv "Atlanta" e la protagonista di "Black-ish" Tracee Ellis Ross vincitrice del primo Golden Globe per un'attrice comica di colore dal 1983, anno in cui Debbie Allen lo portò a casa per "Fame").
In questo clima, quindi, quali sono stati i momenti "migliori" e "peggiori" dello show?
Tra i migliori:
1) oltre al già citato discorso "politico" che le ha tributato più di una standing ovation, Meryl Streep e il suo premio alla carriera sono stati introdotti da un sentito, al contempo divertente e commovente monologo dell'amica Viola Davis (pochi giorni fa insignita della Stella sulla Hollywood Walk of Fame, con al suo fianco proprio la Streep), la quale riuscirebbe a rendere emozionante persino un elenco della spesa, e che ha ricordato i tempi del set di "Doubt" nel 2008 e i preziosi insegnamenti ricevuti (anche di cucina!) dalla divina Meryl.


2) Un'elegantissima Emma Stone vince il premio come Miglior Attrice Comedy-Musical (tra tutti quelli vinti da "La La Land" probabilmente quello più scontato alla vigilia) e questo può solo farla avvicinare di un altro passo all'agognata statuetta dorata (che francamente si meritava già per "Birdman"). Stesso discorso per la bravissima Viola Davis, finalmente insignita del riconoscimento che da tempo le era dovuto (era alla quinta nomination), in attesa di vederla stringere un Oscar tra le mani il prossimo 26 febbraio.



3) Il numero di apertura di Jimmy Fallon, che ha coinvolto varie star (tra cui Kit Harington, i ragazzi di "Stranger Things" e Justin Timberlake) è stato una gioia per gli occhi e una spassosa parodia dei vari film e serie tv in gara, culminato nella chicca di "Barb is Still Alive!" con il compianto personaggio di "Stranger Things" che risorge dalla piscina.


4) Il discorso di ringraziamento di Ryan Gosling, premiato come Miglior Attore Comedy-Musical per "La La Land", può benissimo essere annoverato tra i migliori di sempre, mentre le sue quotazioni di uomo (e aggiungo marito) perfetto raggiungono nuove vette: dopo aver ringraziato la moglie Eva Mendes che gli ha permesso di affrontare un ruolo difficilissimo (sul set doveva ballare, cantare e suonare il piano), mentre lei era a casa a badare alla figlioletta, in attesa della secondogenita e al fianco del fratello malato di cancro, ha dedicato la sua vittoria proprio al cognato recentemente scomparso. Applausi e #husbandgoals.


5) Il momento più divertente della serata non è riconducibile a Jimmy Fallon (la cui conduzione, eccezion fatta per il numero di apertura, non ha certo soddisfatto le attese, vedi le note dolenti di seguito), bensì a Steve Carell e Kristen Wiig: chiamati a presentare il premio come Miglior Film d'Animazione (andato a "Zootropolis") hanno inscenato un siparietto in pieno black humour style riguardante le loro esperienze con i cartoni animati e il modo in cui questi hanno segnato le loro vite. Semplicemente esilarante.


E ora veniamo alle delusioni:
1) innanzitutto, le grandi sorprese negative della serata sono stati i primi due premi, vale a dire quello al "Miglior Attore Non Protagonista in un Film" e al "Miglior Attore Protagonista in una Serie Drammatica". Il primo è andato a Aaron Taylor-Johnson per il film "Animali Notturni" di Tom Ford: scelta a dir poco eccentrica (se non folle) viste e considerate le altre interpretazioni eccellenti della pellicola, come quella di Jake Gyllenhall completamente ignorata e, soprattutto, il vero attore di supporto del film Michael Shannon, che avrebbe dovuto essere al posto dell'aitante giovanotto. Ma tant'è.
Subito dopo viene premiato Billy Bob Thornton per la serie tv "Goliath", battendo in volata Rami Malek e la sua interpretazione in "Mr. Robot", che anche l'anno scorso fu snobbata.


2) Dispiace dirlo ma Jimmy Fallon, che ci ha abituato ad alcuni dei momenti migliori della tv americana con il suo "The Tonight Show", non è stato all'altezza delle aspettative: dopo il godibilissimo opening number, era d'obbligo attendersi grandi cose da colui che ereditava lo scettro della conduzione dalle mani di Ricky Gervais (l'anno scorso) e da quelle di Tina Fey ed Amy Poehler (padrone di casa nel 2013, 2014 e 2015). Purtroppo non ha avuto né l'umorismo al vetriolo del primo, né l'arguzia e la verve sfacciatamente dissacrante delle due attrici e, complice un piccolo incidente iniziale con il gobbo fuori uso (dal quale si evince quanto eccessivamente ne faccia affidamento), le sue battute sono risultate piuttosto meccaniche e fiacche, prive della necessaria naturalezza. Peccato.


3) L'ingiusta esclusione dal palmarès degli show tv più seguiti e di eccellente fattura, mai come quest'anno candidati tutti assieme, che probabilmente hanno pagato lo scotto della sovrabbondanza: nessun premio ai neofiti "Stranger Things", "Westworld" o "This is Us", e anche il veterano "Game of Thrones" torna a casa nuovamente a mani vuote dalla cerimonia dei Golden Globes, incredibile ma vero ancora mai premiato dalla stampa straniera. Tutto ciò a beneficio di "The Crown", serie targata Netflix sulla Regina Elisabetta II, che porta a casa due premi.


4) L'inutilità delle figlie di Stallone, non una, non due ma addirittura tre Miss Golden Globe, che non riescono nemmeno a capire quando è il momento di scortare fuori un'incredula Isabelle Huppert che sarebbe rimasta sul palco a ringraziare chicchessia per tutta la notte.


5) Lena Headey, grande assente della serata, che non vince il premio come "Miglior Attrice Non Protagonista in una Serie", e starà probabilmente macchinando una degna vendetta in stile Cersei.



Nessun commento:

Posta un commento