giovedì 10 marzo 2016

House of Cards IV

Ci siamo! 

Dopo 3 stagioni "Frank-centriche", finalmente la Lady Macbeth della tv americana sfodera gli artigli e inizia a mettere in atto concretamente il suo piano di scalata al potere.




Per troppo tempo ombra del marito Presidente USA non eletto e in corsa per le Primarie 2016 (notare il tempismo con l'attualità, anche se il vero candidato alla Casa Bianca è assai più spaventoso dello spietato Frank Underwood, e non mi riferisco solo al suo toupet!), il personaggio di Robin Wright, algida e spietata ma con una profonda scissione interiore, è il vero protagonista delle prime due puntate della nuova stagione di quel gioiellino di serie che risponde al nome di "House of Cards", ormai una certezza qualitativa all'interno del ricco panorama offerto da Netflix.
Senza spendere troppe parole sul protagonista, l'immenso Kevin Spacey, al quale sono stati riservati fiumi d'inchiostro e premi su premi (ma manca un Emmy proprio per l'interpretazione di Frank Underwood! Scandaloso), c'era molta attesa sul prologo di questa quarta stagione, la cui precedente si era conclusa infatti con un cliffhanger che aveva portato a un terremoto nella apparentemente salda relazione (più simile ad un'alleanza senza scrupoli) tra i coniugi Underwood, quando Claire aveva deciso di lasciare il marito proprio nel bel mezzo della campagna elettorale, stanca di essere solo e soltanto la bella e stilosa First Lady e richiedendo di diritto un posto al sole anche per se stessa.




Non siamo stati delusi: con una solida scrittura alle spalle, che non ne fa mai un prodotto banale, una produzione di invidiabile fattura e l'aggiunta di eccellenti guest-stars come la rediviva Neve Campbell e le veterane Ellen Burstyn (magnifica nel ruolo della madre di Claire) e Cicely Tyson, i primi due episodi sono praticamente perfetti. 

Riprendendo anche le fila della storia del giornalista Lucas Goodwin, dato per disperso nella terza stagione, ritroviamo i dialoghi sferzanti (non ci stancheremo mai dei monologhi di Frank direttamente verso la macchina da presa), gli sguardi al vetriolo e le machiavelliche manipolazioni che porteranno i coniugi Underwood, ora più che mai assetati di potere, a vedere infranta la loro unione in nome dei propri reciproci interessi.
Se queste sono le premesse, possiamo ben sperare: che guerra sia!

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